Thursday, July 19, 2007

Fellows in movimento







Carissimi Fellows,




allora???????????? Ci siamo ancora: rinfrescati dalle vacanze (per chi le ha fatte, io sono ancora in attesa), rilassati e spero ricaricati per il secondo semestre della fellowship. Ringrazio tutti per i mid-term reports che ho letto con interesse; soprattutto, i reports mi hanno dato un' idea dei miei limiti in molti campi della cooperazione e dello sviluppo. Il mio mid-term report non é stato approvato dal direttore, quindi lo sto riscrivendo; sembra che le critiche non sono ben accettate (almeno qui). Un abbraccio solidale a Niccoló e Fabio per la notizia JPO; capisco l'incaz..tura ma fino all'ultimo faccio il tifo (magari qualcuno rinuncia) e sono sicuro che vi si presenteranno altre opzioni interessanti. Incrocio le dita per Piero, facci sapere. La mia situazione attuale si puó riassumere cosí:


Lavoro: ho fatto vari viaggi in amazzonia dove la situazione tra le comunitá locali (indigene e non) e le compagnie petroliere sta degenerando. Hanno iniziato una resistenza e si sono giá registrati i primi spari e confrontazioni violente. Ho assistito a varie riunioni comunitarie per cercare di facilitare il processo di negoziazione, ma sinceramente sono stato tentato di lasciare la mia posizione neutrale ed unirmi alla gente. La problematica é complessa perché alcuni leader comunitari sono corrotti e si vendono per casse di coca cola o semplici regali. Insieme ad altri rappresentanti, abbiamo organizzato una serie di incontri sperando veramente di riuscire ad apportare cambi radicali. L'altro tema che mi tiene occupato é la questione Galapagos; mi sto incontrando con i vari ministri per cercare di costruire una visione comune sulle problematiche ambientali e sociali dell'isole. É il classico tema tra conservazione pura o sviluppo (in)sostenibile. Mi sono abituato ad ascoltare motivazioni senza alcune basi ne dati. La pressione delle grandi compagnie turistiche sta distruggendo il patrimonio naturale delle isole. Un tema addizionale interessante che sto affrontando é l'elaborazione di una strategia riguardo all'adattazione al cambio climatico, che qui sta avendo effetti molto accentuati (esempio: siccitá in amazzonia). Cerco sempre di aiutare il piú possibile organizzazioni locali per poter seguire con i loro programmi ed attivitá, soprattutto nel campo dell'educazione.


Vita: Conosco piú gente locale e soprattutto sto capendo (credo) di piú alcune tematiche sociali che sei mesi fa non notavo. Il calcio segue tranquillo e mi rende piú tranquillo. Ho scoperto una pizzeria napoletana con forno a legna. Ormai sono ospite fisso almeno 3-4 volte la settimana.


Novitá: carissimi fellows, ho deciso per l'opzione Valentina in relazione ad un offerta di lavoro. Lascieró la fellowship in 4 settimane. Ho accettato un'offerta di lavoro come UNV lavorando con UNHCR nei campi rifugiati tra il Sudan e l'Etiopia. Il lavoro come environmental officer ha come obbiettivo centrale l'evaluazione della situazione ambientale e di risorse naturali in questi campi ed al confine con la Somalia, dove mi hanno informato che la situazione sta degenerando. Non so sesia la scelta giusta, ma sicuramente é una scelta di cuore. Quindi raggiungeró la nostra fellows MariaLaura ad Addis per Settembre. Spero di non essere considerato traditore come fellow.




Concludo mandandovi il solito entusiasmo per continuare forte ed intensamente per i prossimi mesi. Continuiamo con l'energia costruita a Torino per poter apportare cambi necessari.


Un abbraccio e bacio a tutti!!


Guido


Wednesday, June 6, 2007

piccoli fellows s'incontrano...

Caro Guido,
grazie per aver condiviso ancora una volta le tue ultime novita' e grazie per le splendide foto.
Finora ho scritto abbastanza, ma non ho mai allegato foto, questa volta ho una buona ragione per farlo....






Tuesday, May 29, 2007












Carissimi fellows,


mando un forte abbraccio a tutti. Vi ringrazio molto per le ultime comunicazioni e per le vostre descrizioni, commenti sulla vostra esperienza. Ho letto (e riletto) con interesse le diverse situazioni che stiamo affrontando e come stiamo rispondendo a problemi ed ostacoli. Mi infondete un grande entusiasmo e coscienza per il futuro. Un doveroso abbraccio di incoraggiamento va a tutti i frustrati, incaz...i, delusi e disillusi (a cui in parte mi unisco). Mi dispiace molto per le situazioni non ideali (per non dire deprimenti e non professionali). Vi rinnovo il mio supporto morale per cercare di trovare spunti positivi per influenzare i cambi necessari nella nostra societá. So che non é facile con capi, colleghi e strutture obselete ed incompetenti, ma vi invito a rompere, domandare, fino alla vostra partenza. Almeno la vostra presenza non passerá inosservata (facendo cosí io sono stato rimproverato dal ministerio dell´ambiente e dal mio capo, ma anche ringraziato per aver iniziato un processo di discussione non convenzionale riguardo allo sfruttamento della foresta primaria in amazzonia). Un abbraccio caloroso va anche a tutti i soddisfatti e contenti, ai quali mando un ulteriore incoraggiamento per continuare ad influenzare i processi di sviluppo. Vi mando le mie ultime novitá.
Lavoro: Come sempre, fluttuo tra apici d´entusiasmo e frustrazione assoluta, peró credo che sará sempre cosí. Ho avuto l ´opportunitá di viaggiare (5 giorni in mula) in alcune comunitá rurali per un progetto che sto sviluppando rigurado all´educazione primaria (foto allegate, comunitá della costa). Imparo e conosco molto di piú a contatto con la gente che nelle infinite riunioni con la ONU. Ho in programma un altra mission con comunitá indigene nella zona andina per lo stesso progetto. La questione indigena mi attanaglia diariamente perché la concezione di sviluppo e di tempo é molto distinta dai nostri schemi. Sto anche lavorando per una proposta alla cooperazione spagnola con tutte le agenzie ONU nel campo dell´adattazione al cambio climatico e salvaguardia dell´amazzonia. Il processo di discussione é interessante, come il processo di redazione per includere una visione compresiva delle tematiche ambientali. Le domande riguardo allo sviluppo ed integrazione crescono (e in un certo modo mi assillano) giornalmente, ma cerco risposte negli esempi pratici.
Vita : Ho iniziato a sfruttare i fin di settimana per conoscere di piú la regione andina e l´amazzonia. Credo che ormai sono entrato nel ritmo sudamericano, e sto cercando di integrare un po´ di saggezza indigena che tuttora non apprezzo al massimo. Non so bene cosa faró per le due (tre dopo una contrattazione con il capo) settimane di vacanza. Pensavo di perdermi un po´.
Mi dimenticavo la notizia piú importante: abbiamo vinto il campionato di calcio. Primo premio: un maiale vivo! Il banchetto sará la prossima settimana.

Rinnovo il mio supporto a tutti quelli che sono frustrati, sperando che possano trovare una situazione piú amabile. Vi saluto calorosamente dalla metá del mondo, aspettando ansiosamente ulteriori notizie delle vostre esperienze e prospettive future.

Un abbraccio oceanico,

Guido

Sunday, May 27, 2007

Note Dolenti

Carissimi!
mi dispiace leggere le votre email tristi, arrabbiate e disilluse. Mi dispiace per Valentina perché se ha deciso di lasciare a settembre significa proprio che la sua situazione è drammatica; per Giovanna che oltre all'incompetenza deve sorbirsi i marpioni egiziani (credo molto simili ai marpioni giordani, purtroppo); per Susanna che ha un capo che dalla descrizione è peggio del direttore supergalattico di fantozzi; per Marialaura che ha avuto mille difficoltà amministrative ad aggiungersi alle frustrazioni professionali; e per tutti gli altri che a turno si sono sfogati con noi compagni di (s)ventura.
La mia esperienza è stata finora nel complesso positiva, perciò non scrivo per lamentarmi dei miei piccoli problemi, ma per dare tutto il mio appoggio morale a quelli tra noi che stanno vivendo situazioni difficili e per reiterare il messaggio del nostr mitico Mr. Horse che nel suo video ci diceva di guardare al lato positivo dell’esperienza: se lavorativamente si rivela un disastro, per lo meno possiamo utilizzare quest’anno per coltivare interessi personali e perseguire obiettivi professionali al di fuori dei nostri piccoli uffici.
Insomma ragazzi, tenete duro e fatevi valere che i fellow 2007 sono i migliori!!!
P.s. per PPP, anche io mi sarei infervorata contro il franco-spagnolo insolente e avrei radunato le mie forze per prenderlo a calci (beh, forse non mi sarebbe riuscito visto che sono un’affarino minuscolo, ma ci avrei provato!)
P.s. per Vani, che ti interessa in particolare di CSR? Qui stiamo lanciando un progetto sul global compact se vuoi ti posso mandare materiale.
Il solito abbraccio collettivo,
Vero

Tuesday, April 17, 2007

Notizie da Amman

Ero certa che l’email di Guido avrebbe scaldato gli animi e sono stata contenta di trovare oggi (negli ultimi due giorni sono stata impegnata in un interessantissimo corso sui diritti umani alla UNU che ha una sede proprio qui ad Amman) nella mia inbox una sfilza di risposte. A onor del vero bisogna dire che sebbene silenziosi i fellow si sono premurati di mandare splendide foto a testimoniare che la loro vita va ben oltre l’ufficio. Tuttavia un po’ di dettagli sulle esperienze di campo sono davvero graditi anche qui nella tranquilla Amman, dove la mia nuova permanenza procede tra viaggi, emozioni, incontri.
Essere tornata in un paese che conosco bene non mi ha tolto la voglia di viaggiare per scoprire posti nuovi o anche solo per rivedere i luoghi che amo di più. Così mi capita raramente di restare ad Amman il fine settimana, molto più spesso sono in giro per la Giordania e a volte sconfino pure. In questi primi mesi ho avuto già diversi ospiti venuti a trovarmi dall’Italia e quindi è stato con loro che ho fatto alcune delle gite verso Sud. Verrebbe da pensare che la Giordania ha ormai ben poco da darmi in quanto a emozioni visive e suggestioni paesaggistiche; eppure ho scoperto che ci sono luoghi che non smettono di incantarmi, luoghi che sebbene divenuti familiari non perdono il loro fascino, perché si svelano con nuove angolature o semplicemente perché possiedono una bellezza perfetta. È il caso di Petra che visitata per la terza volta è riuscita ancora a meravigliarmi e del deserto di Wadi Rum dove la primavera ha trasformato l’ocra e il rosso della sabbia in distese candide o gigliate: intere dune sono ricoperte di minuscoli fiori bianchi e viola. Sono anche tornata a Damasco che è una città di una bellezza decadente e magnetica. Il weekend siriano, però, è stato deleterio per la mia salute: mi sono riportata indietro un simpatico battere che ha vissuto nel mio stomaco per un bel po’!
In quanto agli incontri ne ho fatti di interessanti. Frequento Italiani, ma anche Americani, Canadesi, Inglesi. Principalmente ufficiali ONU, ma anche persone che lavorano per NGO e ambasciate. Resto sempre affascianata da quanto strana sia l’amicizia tra espatriati. Lontani dalla propria terra, dai compagni di scuola, dagli amici di tutta una vita, vengono meno delle barriere che avremmo pensato incrollabili. Si superano confini linguistici e generazionali, si sorvolano differenze culturali e sociali e si raggiunge un limbo emozionale, una zona franca dov’è possibile incontrarsi a dispetto di tutte le differenze. Ho trascorso interi weekend in compagnia di persone con le quali mi accomuna giusto il lavoro nell’ambito dello sviluppo internazionale, ma con le quali ho trovato un’affinità che va al di là del condividere gli interessi o la città natale. Il lavoro è certamente il gran collante di queste relazioni, ma non è in senso negativo che lo dico, perché nel nostro caso il lavoro implica ideali e stili di vita, due elementi di forte coesione.
Esaurito il resoconto della mia vita personale, passo a darvi nuove sul lavoro. Mi sto occupando di diversi progetti, dal demining al e-governance, ma si tratta di solo di supporto. Invece le mie creature al momeno sono due progetti che rientrano nell’area “human rights”. Il primo riguarda capacity building per il National Centre for Human Rigths, un’istituzione che ha pochi anni di vita e che non è ancora pienamente funzionale. Il progetto era già in bozza, ma è a me che hanno affidato il compito di rivederlo e aggiustarlo dopo l’incontro con l’NGO che sarà implementatrice. Il secondo invece è davvero nato tra le mie mani e si tratta di monitoraggio sulle prossime elezioni municipali e parlamentari. È la prima volta che viene permessa un’attività di monitoring nel paese anche se dovrà essere interamente locale (nessun osservatore esterno).
Sono molto motivata ad andare avanti e rendere operativo il progetto, ma qui arriva il MA che stavate aspettando. Il mio supervisor, il national office responsabile dell’intero governace portfolio, è disorganizzato, lentissimo, distratto. Segue mille cose contemporaneamente per non concretizzarne nessuna, i documenti che gli passo per revisione o integrazione restano sulla sua scrivania per settimane, mentre i donor ci chiamano per avere notizie e le parti implementatrici scalpitano per avere date e termini di rifermento. Mi manda ai matti, ma non posso scavalcarlo e andare direttamente dal Programme Manager. Per altro quest’ultimo sa come stanno le cose, ma non lo spinge più di tanto, perché sono gli unici due senior locali dell’area di programmazione, perché a quanto pare il mio supervisor è molto ammanicato a livello governativo e quindi è essenziale per l’ufficio. Fatto sta che le cose non vanno avanti e si rischia in continuazione di perdere soldi e partner.
A questo si aggiunge che il Res Rep è arrivato da poco (il vecchio è ora a Sarajevo e Susanna starà certamente apprezzando l’efficienza e la professionalità di Ms. Mc Nab), è spesso assente per missioni e eventi e ancora non è coinvolto nelle dinamiche d’ufficio.
Insomma anche qui in Giordania la frustrazione non manca. Sono contenta del mio lavoro, anche se è molto d’ufficio (inevitabile comunque visto che sono nell’area governance e non in poverty o enviroment dove i beneficiari sono primariamente le persone e non le istituzioni e quindi le attività sono più di campo), ma mi viene il mal di cuore a vedere come vengono sprecate le risorse.
Vi abbraccio tutti e tengo duro.
Veronica

Friday, April 13, 2007

Tre mesi...e allora?? Solo Silenzio???









Carissimi amici,

ma dove siamo finiti?? Silenzio piú totale da quello che una volta era un gruppo un po piú animato di scambi d´esperienze e di idee. Siamo giá morti dopo tre mesi?? Spero proprio di no. Mi immagino che tutti siamo occupati (piú o meno), magari un po´ persi e disillusi (il sottoscritto), ma spero che possiamo continuare a raccontarci le nostre esperienze (anche se sono solo due righe). Io sto attraversando una fase d´impazienza cronica per l´immobilitá dei nostri programmi ed azioni (quasi nulle e molto lontane dalla gente). Vi racconto le mie ultime novitá sperando di ricevere qualcuna delle vostre.

Lavoro: Dopo settimane di pressione constante al mio direttore, sono riuscito ad ottenere due missions alla frontiera con la Colombia per iniziare un progetto d´educazione. Parto la prossima settimana e vi terró informato. Come sapete il confine Colombia-Ecuador é instabile a causa del conflitto armato in Colombia. Come notato da Marco, sono stato occupato con la missione d´UNESCO alle Galapagos per determinare lo stato del partimonio mondiale. É stato un processo interessante nel quale ho conosciuto il presidente dell´Ecuador e ho avuto modo di finalmente usare un po´ delle mie conoscienze tecniche. La situazione delle Galapagos é critica ambientalmente e socialmente. Molto probabilmente verranno dichiarate patrimonio in pericolo e si comincierá un´azione per cercare di salvarne la loro unicitá. Sto discutendo un altro tema interessante con il governo: come quantificare l´estrazione petrolera in Amazzonia in relazione ai possibili impatti ambientali e sociali. Le domande che ho posto agli economisti del governo é come quantificare (economicamente, visto che purtroppo é l´unico parametro considerato) la cultura indigena in questa zona, che si perderebbe dovuta al contatto con il mondo occidentale. Una soluzione semplice sembra per il momento non esistere, ma stiamo guadagnando tempo perché le attivitá estrattive si ritardino. Nel frattempo, sono riuscito ad ottenere dei fondi per un progetto d´acqua potabile proprio in Amazzonia dove ormai la maggior parte dei fiumi é contaminato per le attivitá estrattive.Altra novitá é l´arrivo del nuovo direttore: un signore del Congo esperto in educazione e diritti umani.

Vita: Mi incazzo giornalmente per la situazione indigena e per questa classe bianca che mantiene i suoi privilegi. Domenica c´é un referendum importante per un possibile cambio. Speriamo che non ci siano brogli; ci sono stati giá diversi scontri qui in cittá. A volte rimango immobile per la mia impotenza ad intervenire per cambi radicali che qui sono necessari. Mi sembra di essere un osservatore muto ed incapacitato a muovermi. In relazione a temi piú frivoli, ho approfitato della pausa di Pasqua per viaggiare sulla costa dove si concentra la maggior parte della popolazione di discendenza africana (vi mando qualche foto). In piú, importante sviluppi, mancano tre giornate alla fine del campionato locale di calcio e ci bastano due punti per vincere. Mi posso vantare di aver segnato 20 gol di testa. Sono stato denominato 'cabeza de oro'.

Vi lascio sperando di ricevere qualche notizia dai vostri paesi. Vi rinnovo tutto il mio entusiasmo, supporto ed energia per il vostro lavoro, peró soprattutto per le vostre esperienze di vita. Per favore, i vostri commenti e storie sono sempre d´aiuto a mantenere la mia visione ampia, quindi li aspetto con impazienza.




Un abbraccio caloroso,




Guido

Monday, March 12, 2007

Due mesi! E allora??


Carissimi amici,

come va (o non va)?? Spero alla grande e con tanta vita. Come sempre, vi mando un affettuoso abbraccio ed entusiasmo per i vari aspetti della nostra fellowship. Sono passati due mesi e piu´ dalla nostra partenza. E da buon relatore dello sviluppo, e´ giusto fare un monitoring and evaluation dei nostri progressi. Come amico, sono curioso di sapere. Non voglio essere una mamma, ma mi farebbe piacere sapere dei vostri sviluppi, problemi e prospettive future nei vostri paesi. Mi immagino che piu´ o meno tutti siamo entrati in una routine, ed e´ proprio la routine che puo´ lasciarci un poco inattivi mentalmente e chiuderci nelle nostre esperienze. Io inizio a raccontarvi del mio ultimo mese.

Lavoro:
Sono in una constante riunione con UNDP, UNICEF, FAO e UNCHR. Incredibile. Credo che la media di riunioni al giorno e´ di tre. Purtroppo sono frustratissimo perche´ per la maggior parte sono inutili:parole, parole, ed ancora parole. Forse cosi´ funziona la ONU: una serie infinite di riunioni per cercare di formare dei programmi di sviluppo. Non mi abbatto e sempre faccio i miei interventi un po´idealistici. Stranamente, dopo un inizio freddo, iniziano a considerare alcuni miei suggerimenti, soprattutto nella tematica ambientale e culturale. Sul piano d'azione, ho in programma diverse missioni e, incrociando le dita, spero che si realizzino davvero: una alle Galapagos, una nell´ Amazzonia ed una al confine con la Colombia. Vi ripeto per il momento sono solo programmate e non voglio farmi troppe illusioni. Sto rompendo in una maniera incredibile per uscire dall´ufficio e parlare con la gente. I temi trattati sono interessanti ma manca il famoso contatto umano ed una piu´diretta relazione con la quotidianita´ del paese. Rimango umile e con gli occhi aperti. Il contatto con gli indigeni mi rende relativo ogni giorno sulla concezione del tempo e di sviluppo.

Vita:
Qui la situazione politica si sta trasformando in un caos. E´ da piu´ di una settimana che ci sono tumulti nel centro di Quito. Ci sono stati diversi eventi violenti, vari allarmi bomba all´ufficio e stanno pensando al coprifuoco. Il problema e´ che i feudatari latinoamericani non vogliono che il presidente di sinistra governi ed inizi le sue riforme. La data chiave e´ il 15 Aprile per un refendum popolare dove si preannunciano brogli, scontri, etc. Io da solidale, mi sono immerso in una manifestazione ieri per gridare all´elite bianca e conservatore di sparire. Vi tengo informati.
Il campionato di calcio va bene e sentiamo odore di titolo invernale. Segno solo di testa perche´ l´altezza media e´160.

Casini vari:
Sto organizzando alcune azioni collaterali con i rifugiati colombiani ed un gruppo di indigeni Awa, al di fuori dell´ufficiale fellowship. Spero di non compromettermi troppo e compromettere la fellowship, pero´ credo che alcune situazioni non possano aspettare un´azione negli schemi.

Vi rinnovo l´invito a condividere le vostre esperienze, dubbi e prospettive. Vi mando tanta vita ed energia positiva. Vi lascio con la convizione che alcuni cambi sono possibili dentro il sistema della cooperazione, mentre altri rimangono ancora difficili da evaluare. Io mi trovo in difficolta´ ancora una volta con decisioni sull´ambiente senza un approccio scientifico e senza considerare i dati.
Un forte abbraccio,

Guido

P.S. Grazie a Nicolo´ e Francesca per le bellissime foto che fanno sognare e vivere un po´ d´Africa.
P.S.S. Mancano 30 giorni ai fatidici 90 giorni indicati da deMistura. E poi?
P.S.S.S. La foto e´ di una missione in una citta´ amazzonica che sembrava Macondo.

Thursday, February 22, 2007

Dove?? In Amazzonia



























Carissimi Fellows, ma soprattutto carissimi amici,
vi mando un abbraccio grande e molta energia. Ringrazio Veronica per aver ricordato di non perderci troppo nelle nostre avventure quotidiane, e Sergio per ricordarmi di condividevere le mie esperienze.
Cosa vi racconto? Sono appena tornato dalla mia prima field mission: sono stato in Amazzonia al confine tra il Peru´ e l´ Ecuador per 8 giorni. L´ obbiettivo della mission era visitare diverse comunita´ indigene per determinare la loro situazione di ´sviluppo´ e necessita´ basiche. Il viaggio e il soggiorno nella foresta con questa gente e´ stato veramente fantastico ed mi sono sentito a volte in un´altra dimensione di tempo. Ho viaggiato per 10 ore in macchina e poi altre 7 in canoa lungo il Rio Napo. Il viaggio in canoa di 7 ore lungo il fiume e´ stato affascinante: caimani neri e bianchi, delfini rosa, un boa, tantissimi pappagalli, tucani ed moltissime farfalle. Ero un po´ distrutto al mio arrivo, ma l´emozione e l´entusiasmo mi hanno rinforzato.

In questa regione, la situazione e´ abbastanza critica perche´ queste popolazioni sono strette tra la morsa dei petroleros (anche l´AGIP, Halliburton e PETROBRAS) e i madereros. Risultato: stanno perdendo le loro risorse naturali e la loro identita´ (gli vengono offerte cifre altissime per vendere la loro terra). I bambini stanno male per l´acqua ormai contaminata e ci sono i primi casi di cancro (dovuto al petrolio) in popolazioni indigene. Ho passato giorni ascoltando racconti, bevendo la loro specialita´ (yuca fermentata, la prima sera ero totalmente ubriaco), e cercando di capire come intervenire. E´ una regione dove regna l´anarchia e il dollaro. Un´altro elemento da considerare e´ l´impatto negativo di alcuni progetti di ecoturismo (gestiti da gringos) che sfruttano la gente e non hanno benefici per la comunita´. Ho imparato ancora una volta che sviluppo e´ un concetto relativo.
Tornato in ufficio mi sembra tutto artificiale un´altra volta. Spero di riuscire ad iniziare un progetto in questa zona. Ho iniziato a tartassare alcuni rapresentanti del governo e altri settori della ONU. Ho scritto un piccolo progetto d´acqua potabile ed educazione. Sto cercando fondi a chiunque: al Giappone, all´Inghilterra e ad altre agenzie internazionali. Se non mi muovo, rimango inchiodato qui alla scrivania a scrivere report e considerazioni , a mio parere, lontani da una applicazione vera. Vogliono che aiuti con una commissione di sviluppo sostenibile con il governo, ma i dubbi su come concepire questo concetto mi attanagliano.

A parte il lavoro, la vita va tranquilla e con incontri interessanti. Gioco in un campionato di calcio,
cerco di sviluppare il mio (povero) talento musicale e mi guardo attorno. Vi lascio con due domande che mi perseguitano:
1. Come si fa ad includere la prospettiva culturale in pianificazione di progetti sostenibili? (Io mi scontro quotidianamente con pianificazioni che non si sforzano di includere lo sviluppo culturale)
2. Qual´e´ il limite per rimanere neutrali (come la ONU, a volte mi sembra di essere un mediatore piu´ corrotto dello sfruttatore)?

Mando un abbraccio e bacio a tutti, rinnovandomi il mio sostegno morale per i vari problemi e il mio entusiasmo per le vostre esperienze uniche.
Guido

P.S. Anche a me piacerebbe sapere come vanno le cose in India, Pakistan, Cina, Kenya, Angola, Vietnam, Marocco e Israele (Silvia io non ho ricevuto il tuo messagio, solo quello di conferma).

Tuesday, February 20, 2007

MA DOVE SIETE FINITI?

Vuoi vedere che dopo tanto lamentarsi di non avere abbastanza lavoro ora siete tutti super impeganti.
Volevo solo cercare di riattivare la conversazione, soprattutto perche' molti di voi non si sono fatti sentire e mi chiedevo come vanno le cose ad esempio ai nostri compagni asiatici, in Cina, in Vietnam (ad Hanoi visto che Mauro ce lo hanno spedito in qualche regione remota!), ma anche in Africa, in Kenya, in Ghana, e ai fellow "arabi" in Marocco, in Pakistan e a quelli latino americani, in Guatemala, in Cile....
Aspetto fiduciosa e so che non saro' l'unica ad apprezzare gli aggiornamenti. Nel frattempo, avete visto che siamo ormai sul sito UNDESA?
Baci,
Veronica

Friday, February 9, 2007

Primo mese a Tirana

Il primo mese in Albania è ormai passato ed è tempo di una prima valutazione.
Il lavoro sta procedendo molto bene. La prima settimana mi hanno organizzato un "induction tour", ossia una serie di incontri con quasi tutto lo staff per essere presentato e per avere una prima idea dei progetti in corso e su alcune parti più tecniche, come il sistema intranet dell'UNDP-Albania. Sono così ben organizzati, che è possibile prenotare la sala riunioni, oppure il videoproiettore, ad esempio, tramite l'intranet. Sono rimasto piacevolmente sorpreso per aver ricevuto anche una scheda SIM per cellulare con circa 40USD di traffico mensile incluso che posso usare come voglio. Ora sto aspettando anche i biglietti da visita. In questo tipo di ambiente sono molto importanti, già ne ho collezionati parecchi!

Sto seguendo le attività relative al programma sull'eco-turismo e turismo culturale che il Governo albanese ha stipulato con l'UNDP. Per i prossimi 2-3 anni il Ministero albanese per il Turismo, Cultura e Sport ricevera' supporto dall'UNDP nella realizzazione di una strategia per lo sviluppo turistico che permetta di pari passo la protezione dei siti di importanza culturale e naturale e un loro sfruttamento sostenibile che porti benefici alla comunità locale. In pratica sono previste una serie di attività, sia a livello ministeriale che locale, che potete leggere a questo link: http://www.undp.org.al/index.php?page=projects/project&id=102
Lauren, la mia "supervisor", è una ragazza americana, addirittura più giovane di me, arrivata da pochi mesi ma già responsabile del programma. Per fortuna è molto brava e attiva; l'unico problema è che parla "troppo" americano, ovvero spesso non capisco tutto quel che dice...ma non sono l'unico :)Da subito sono stato coinvolto a partecipare a varie riunioni di lavoro. Ho già incontrato Direttori di Ministeri, di Musei Nazionali e Istituti di Cultura; spesso si organizzano pranzi o caffè di lavoro.

Mi posso anche vantare di essere già andato in missione! Sabato scorso ho accompagnato Lauren all'inaugurazione di un progetto di gestione ecologica dei laghi Prespa, al confine con Macedonia e Grecia. Abbiamo fatto quasi 8 ore di macchina tra andata e ritorno per stare 5 ore a questa conferenza e pranzo annesso, quindi non abbiamo visto granchè e ci siamo stancati molto, ma è stato comunque utile per conoscere altri progetti e altre persone.

Quello che l'UNDP si aspetta da me, dovrebbe essere di curare in particolare l'aspetto di reperimento e elaborazione di dati sul turismo, in modo da poter essere usati per meglio progettare gli interventi futuri. Ancora non ho ben chiaro come farò questo, ma almeno sembra interessante per me. A fine febbraio arrivera' per una missione breve il "superconsulente" americano in materia di ecoturismo e mi dedichera' un giorno intero per aiutarmi a delineare un piano di lavoro piu' preciso.

In ufficio sono insieme a un ragazzo italiano che sta facendo l'internship, una ragazza canadese e un ragazzo albanese che proprio oggi e' stato sostituito da una ragazza. Siamo in una villetta nel centro di Tirana a 5 minuti da casa, quindi le volte che ho degli avanzi dalla cena, riesco anche a pranzare a casa, senno' in giro si trova un po' di tutto: pizza a taglio, panini, ristoranti...

Sono molto contento che ho trovato un gruppo di persone, sia albanesi che internazionali, interessati allo yoga e ci stiamo vedendo una/due volte a settimana a casa di qualcuno per fare un po' di esercizi. C'e' una ragazza canadese che lavora all'UNICEF che e' anche insegnante di yoga, quindi e' quasi sempre lei che conduce la lezione. Ma altre volte sono stato messo in mezzo anche io e non mi sono tirato indietro...

Altra bella notizia e' che ho comprato un tubo di plastica e ne ho fatto un bel didjeridoo, cosi' continuo a suonare. Da Roma, purtroppo, non me ne ero portato nessuno, ma va piu' che bene. Ho gia' un allievo, Andrea! Ho anche conosciuto un ragazzo che suona il contrabbasso in un gruppo jazz e forse mi dara' un po' di spazio per esibirmi. Loro suonano tutti i venerdi' e sabato in un pub. Sarei davvero contento di poter far conoscere questo strumento anche qui a Tirana.

Altre piccole cose che mi aiutano nella sopravvivenza quotidiana: l'olio di oliva che con Andrea abbiamo comprato da un ragazzo pugliese che lavora in cooperazione, fatto proprio dalla sua famiglia; il decoder per il digitale terrestre con cui si vedono i 3 canali Rai, Canale5 e Italia1, piu' altri canali internazionali e albanesi che danno un sacco di film in lingua originale; il supermercato Conad, dove puoi trovare quasi tutto di cui hai bisogno; la possibilita' di usare Skype in ufficio.

La mia ragazza verra' presto a trovarmi per un paio di settimane...
Che posso volere di piu' dalla vita??

un abbraccio a tutti

Marco

Monday, January 29, 2007

Prime Impressioni, Quito














Ciao a tutti!!!!!!!
Vi mando un abbraccio caloroso e molto entusiasmo dalle Ande!
Ho letto con interesse ed attenzione gli ultimi report. Abbraccio nuovamente chi sta incontrando difficolta´ (come il sottoscritto) e mi rallegro per chi é gia´ lanciato.
Seguendo il consiglio di Veronica vi racconto la mia situazione e le mie impressioni.

Lavoro Benvenuti nel mondo UNESCO, dove sembra di esser tornati all´universita´. Sono nella disillusione piu´totale e assolutamente senza nulla da fare. Purtroppo non ci sono soldi, non ci sono progetti, ma ci sono tante parole che vagano nell´aria. Il mio compito non so quale sia: dovrei pianificare il settore scienza ed ambiente per il prossimo biennio. E quest´anno? Boh, per il momento ho avuto molti incontri con varie ONG, sono stato ad una conferenza su diritti indigeni e all´universita´per parlare di sviluppo (in)sostenibile. Parole, parole e parole. Per il momento solo questo; parole senza concludere niente (non ci sono soldi) ne cercare accordi bilaterali(ho iniziato a chiedere i soldi all´ambasciata del Giappone). La frustrazione e´ giornalieria, perche´ non sto imparando molto, se non a rimanere positivo. Mi sento perso quando si prendono decisioni senza osservare dati, senza cercare un dialogo con la popolazione locale e senza essere chiari sulla meta e sulla sostenibilita´. Purtroppo sono stato testimone di queste decisioni in alcune riunioni con altre agenzie ONU. La situazione quindi non e´ delle migliori; mi dispiace perche´ ho tanta voglia di fare e per questo si continua a cercare uno spiraglio per fare qualcosa. La vita d´ufficio e´ tranquilla: classismo totale da parte dello staff nazionale che si sente elevato ad un livello superiore, un capo che lascia l´ufficio fra due mesi (non si sa se rimarremo senza capo per un po´)e alcuni giovani volentorosi ma anche imbrigliati nella ragnatela della macchina UNESCO.

Vita Visto che di andare sul campo non esiste possibilita´, e considerato che ho bisogno di conoscere veramente la gente locale, ho inziato una campagna di viaggi per l´Ecuador nei fin di settimana per rendermi conto della realta´ (realta´ che e´ tutta ipotizzata qui nel mio ufficio). Vi allego alcune foto del mio primo viaggio in villagi vicino a Ottavalo, un centro con forte influenza indigena kichwa. Non posso ancora darvi conclusioni precise, pero´ la questione indigena non e´ risolta ed ci sono tanti temi calienti (come quello del diritto all´acqua in terre indigene). Ho iniziato un corso di kichwa per comunicare meglio (molti non parlano lo spagnolo, o non lo vogliono parlare). Continuo a ballare per le strade di Quito dove la salsa, reggaeton e cumbias sono una costante.

Concludo queste prime impressioni con energia e voglia di fare. La frustrazione e´ quotidiana, pero´ rimango positivo sperando veramente di poter applicare un po´ delle mie conoscienze sul campo. Mi immedesimo in tutti quelli che si sentono impazienti e non soddisfatti.

Rimango positivo fino ai fatidici 90 giorni che Staffan de Mistura ci ha gentilmente indicato; poi credo che iniziero´ a lasciar libero l´istinto di cooperazione e di scoprire...

Un bacio a tutti!!!

PS Grazie a Veronica che ha iniziato ad usare il blog, mostrandomi che si puo´ accedere con la password che vi ho mandato.