Carissimi Fellows, ma soprattutto carissimi amici,
vi mando un abbraccio grande e molta energia. Ringrazio Veronica per aver ricordato di non perderci troppo nelle nostre avventure quotidiane, e Sergio per ricordarmi di condividevere le mie esperienze.
vi mando un abbraccio grande e molta energia. Ringrazio Veronica per aver ricordato di non perderci troppo nelle nostre avventure quotidiane, e Sergio per ricordarmi di condividevere le mie esperienze.
Cosa vi racconto? Sono appena tornato dalla mia prima field mission: sono stato in Amazzonia al confine tra il Peru´ e l´ Ecuador per 8 giorni. L´ obbiettivo della mission era visitare diverse comunita´ indigene per determinare la loro situazione di ´sviluppo´ e necessita´ basiche. Il viaggio e il soggiorno nella foresta con questa gente e´ stato veramente fantastico ed mi sono sentito a volte in un´altra dimensione di tempo. Ho viaggiato per 10 ore in macchina e poi altre 7 in canoa lungo il Rio Napo. Il viaggio in canoa di 7 ore lungo il fiume e´ stato affascinante: caimani neri e bianchi, delfini rosa, un boa, tantissimi pappagalli, tucani ed moltissime farfalle. Ero un po´ distrutto al mio arrivo, ma l´emozione e l´entusiasmo mi hanno rinforzato.
In questa regione, la situazione e´ abbastanza critica perche´ queste popolazioni sono strette tra la morsa dei petroleros (anche l´AGIP, Halliburton e PETROBRAS) e i madereros. Risultato: stanno perdendo le loro risorse naturali e la loro identita´ (gli vengono offerte cifre altissime per vendere la loro terra). I bambini stanno male per l´acqua ormai contaminata e ci sono i primi casi di cancro (dovuto al petrolio) in popolazioni indigene. Ho passato giorni ascoltando racconti, bevendo la loro specialita´ (yuca fermentata, la prima sera ero totalmente ubriaco), e cercando di capire come intervenire. E´ una regione dove regna l´anarchia e il dollaro. Un´altro elemento da considerare e´ l´impatto negativo di alcuni progetti di ecoturismo (gestiti da gringos) che sfruttano la gente e non hanno benefici per la comunita´. Ho imparato ancora una volta che sviluppo e´ un concetto relativo.
Tornato in ufficio mi sembra tutto artificiale un´altra volta. Spero di riuscire ad iniziare un progetto in questa zona. Ho iniziato a tartassare alcuni rapresentanti del governo e altri settori della ONU. Ho scritto un piccolo progetto d´acqua potabile ed educazione. Sto cercando fondi a chiunque: al Giappone, all´Inghilterra e ad altre agenzie internazionali. Se non mi muovo, rimango inchiodato qui alla scrivania a scrivere report e considerazioni , a mio parere, lontani da una applicazione vera. Vogliono che aiuti con una commissione di sviluppo sostenibile con il governo, ma i dubbi su come concepire questo concetto mi attanagliano.
A parte il lavoro, la vita va tranquilla e con incontri interessanti. Gioco in un campionato di calcio,
cerco di sviluppare il mio (povero) talento musicale e mi guardo attorno. Vi lascio con due domande che mi perseguitano:
1. Come si fa ad includere la prospettiva culturale in pianificazione di progetti sostenibili? (Io mi scontro quotidianamente con pianificazioni che non si sforzano di includere lo sviluppo culturale)
2. Qual´e´ il limite per rimanere neutrali (come la ONU, a volte mi sembra di essere un mediatore piu´ corrotto dello sfruttatore)?
Mando un abbraccio e bacio a tutti, rinnovandomi il mio sostegno morale per i vari problemi e il mio entusiasmo per le vostre esperienze uniche.
Guido
P.S. Anche a me piacerebbe sapere come vanno le cose in India, Pakistan, Cina, Kenya, Angola, Vietnam, Marocco e Israele (Silvia io non ho ricevuto il tuo messagio, solo quello di conferma).